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Un’ora d’arte

Colore, che in certi artisti rappresenta gioia, in altri amarezza, in altri ancora spiritualità. La mostra che ho visitato ieri sera a Milano, uscendo dal lavoro, si intitola “Pollock e gli irascibili. La scuola di New York”. Aperta fino al 16 febbraio 2014 a Palazzo Reale, costituisce un’interessante rassegna di questo gruppo di pittori detti “gli irascibili” che negli anni 50 furono gli esponenti di una democratica protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art. L’opera cardine della mostra e’il “Number 27” di Pollock, oggetto peraltro di una difficile trattativa tra il Sole 24 Ore e il Whitney Museum che ha eccezionalmente acconsentito a concederla per l’esposizione. Oltre ad essere l’opera più famosa di questo straordinario artista, questo dipinto di circa tre metri e’ l’emblema della rottura con l’arte del passato. A cominciare dall’inversione della tela che con Pollock non viene più dipinta su un cavalletto, ma per terra. Vi posto una foto del Number 27: davanti a questa immagine non pensate, lasciatevi trascinare dall’armonia dei colori e dai suoi filamenti, frutto di un tratto non casuale, ma istintivo e geniale al tempo stesso.
Io lo vorrei in salotto. E voi?

An hour of art

Color, in which certain artists represents joy, bitterness in others, and in others spirituality. The exhibition I visited last night in Milan, leaving work, titled “Pollock and the irascible. School of New York.” Open until February 16, 2014 at the Royal Palace, is an interesting review of this group of painters known as “the irascible” that in the 50s were the leaders of a democratic protest against the Metropolitan Museum of Art The pivotal work of the exhibition the iconic “Number 27” by Pollock, however, the subject of a difficult negotiation between the Sole 24 Ore and the Whitney Museum, which has exceptionally agreed to grant it for the exposition. In addition to being the most famous work of this extraordinary artist, this painting about three feet and ‘the symbol of the break with the art of the past. Beginning with the inversion of the canvas that Pollock is no longer painted on a tripod, but on the ground. I’ll post a photo of the Number 27: in front of this picture do not you think, be carried away by the harmony of the colors and its filaments, the result of a sudden not random, but instinctive and brilliant at the same time.
I would like in the living room. And you?

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Andy, caro Andy…

Immagine

Sabato sera pop.

Destinazione Milano.
Obiettivo: mostra di Andy Warhol e astice alla catalana. Un abbinamento curioso ma di sicuro effetto per una serata speciale.
L’esposizione, a Palazzo Reale, dal 24 Ottobre 2013 al 9 Marzo 2014, e’ un’occasione rara per vedere riunite le più famose opere del Re della Pop Art. Raccolte dal magnate, Peter Brant, suo carissimo ed intimo amico, rappresentano uno sguardo unico sulla carriera artistica di Warhol. Dal ritratto dell’icona di tutti i tempi, Marilyn Monroe, al disegno della famosissima Campbell’s Soup, alla mostra si respira l’entusiasmante atmosfera della New York degli anni ’60 e ’70.
Ispirata ed affamata mi dirigo poi in uno dei miei ristoranti preferiti a Milano: Trattoria del Pescatore in Porta Romana. Il loro astice alla catalana parla da solo!!! Unico neo: occorre riservare un tavolo con largo anticipo perché il locale non è grandissimo ed è sempre molto affollato!
Bene, qualche spunto per un divertente weekend milanese ve l’ho dato…aggiungeteci poi un giro di shopping tra i negozi di Via Torino ed il gioco e’fatto!
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